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Caratterizzazione di residui da processi di trattamento rifiuti

Nella scala di priorità attribuita alle strategie da intraprendere per la gestione integrata dei rifiuti, lo smaltimento finale in discarica rappresenta l’ultima opzione. In quest’ottica, sono in corso studi paralleli finalizzati a valutare le caratteristiche e le potenzialità di utilizzo delle seguenti tipologie di residui da trattamento di rifiuti:

Frazione organica stabilizzata (FOS)
La frazione caratterizzata da un elevato contenuto di sostanza organica e di umidità, separata dai rifiuti urbani e sottoposta a biodegradazione aerobica in impianti di trattamento meccanicobiologico, denominata Frazione Organica Stabilizzata (FOS), a oggi viene smaltita in discarica. Sebbene da anni si stia proponendo l’impiego della FOS nell’ambito di attività di ripristino ambientale, non sono ancora noti esempi di applicazione a scala reale. Inoltre, allo stato attuale non vi sono standard tecnici che definiscano i requisiti qualitativi della FOS, il conseguente destino e i metodi da adottare per un suo eventuale utilizzo. Obiettivo della ricerca è la caratterizzazione approfondita della frazione organica di rifiuti urbani indifferenziati a monte e a valle del processo di stabilizzazione per individuare le condizioni operative che permettano di produrre FOS con caratteristiche idonee allo smaltimento/recupero in discarica o per l’utilizzo in attività paesistiche e di recupero ambientale.

Residui da digestione anaerobica
Il trattamento e la valorizzazione della frazione organica dei rifiuti rappresenta un elemento chiave nelle strategie di gestione dei rifiuti. In tale contesto sono di particolare interesse i processi di digestione anaerobica che consentono di conseguire un apprezzabile recupero energetico mediante la valorizzazione del biogas e di produrre un residuo solido stabilizzato (digestato) che può trovare applicazione in ambito agricolo quale fertilizzante. L’attività di ricerca è finalizzata alla definizione di metodologie di processo che consentano un fattivo recupero di residui solidi e liquidi. Altra tematica di interesse è rappresentata dalla determinazione di parametri e standard relativi al “digestato di qualità”, introdotto di recente dalla normativa ma ancora privo di norme tecniche di riferimento.

Residui da trattamento termico di rifiuti
Il trattamento termico dei rifiuti con produzione di energia rappresenta un elemento essenziale di un sistema di gestione integrata, consentendo di ridurre significativamente il quantitativo dei rifiuti da smaltire in discarica. Le scorie di fondo rappresentano circa l’80% in peso dei residui solidi derivanti dal processo. In alcuni Paesi Europei il riuso di questi residui come aggregati nei sottofondi stradali o come materiale da costruzione è ormai pratica comune, mentre in Italia non esistono ancora specifiche norme che ne regolamentino le caratteristiche tecniche e i requisiti ambientali ai fini della valorizzazione. L’obiettivo degli studi finora condotti è la valutazione del potenziale di riutilizzo di scorie prodotte da diverse tipologie di impianti di trattamento termico di rifiuti. Questa valutazione è effettuata mediante lo studio del comportamento alla lisciviazione dei residui, analizzando i meccanismi di rilascio in relazione alla loro composizione chimica, fisica e mineralogica. L’identificazione delle diverse interazioni tra le specie presenti nella matrice e la potenziale cessione di elementi pericolosi per l’ambiente risulta infatti estremamente importante per la valutazione dell’impatto ambientale potenziale derivante dal loro riuso o smaltimento.

Collaborazioni

Energy Research Centre of the Netherlands (ECN)

Contact Person

Ing. Francesco Lombardi
Ing. Giulia Costa